AUTHOR: Vincenzo Giacalone Biondo
TUTORS: Dott. Ing. Alessandro Zichi, Luigi Malter
INTERNSHIP: Tekne ESCo
MASTER: Master in “Gestione energetica di edifici e infrastrutture” a.a 2018/2019
Quello civile è il primo settore in Italia per consumi energetici, al di sopra del settore industriale e di quello dei trasporti. Questo dato ha evidenziato la necessità di intervenire nel mondo delle costruzioni incrementando l’efficienza energetica degli edifici. Questa necessità è stata tradotta in atto pratico tramite la produzione di diverse normative, fra le quali le Direttive Europee 31/2010 e la Legge 90 / 2013 nel territorio italiano, che disciplinano le prestazioni energetiche degli edifici di nuova costruzione e di quelli oggetto di notevoli ristrutturazioni.
Un ulteriore stimolo verso questa direzione è stato offerto dai sistemi di rating di sostenibilità, ossia protocolli di certificazione volontaria che attraverso una verifica di terza parte attestano la performance dell’edificio oggi entrati a far parte del modus di operare in Italia, anche nelle opere pubbliche grazie all’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi.
Questo tipo di protocolli offrono diversi tipi di vantaggi agli stakeholders coinvolti nel processo di costruzione e indirizza e guida il settore edilizio, ed il relativo mercato di prodotti e materiali da costruzione, verso soluzioni più sostenibili dai punti di vista ambientale, sociale ed economico. Questi fattori hanno innescato un circolo virtuoso che portano alla produzione di nuovi edifici sempre più performanti e al continuo aggiornamento dei protocolli stessi, per tenere conto dell’evoluzione del mercato e dei nuovi benchmark di riferimento raggiunti.
L’incremento delle prestazioni richiesto da questi protocolli però rende talvolta complessa e onerosa la loro adattabilità agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente che, per loro stessa natura, costituiscono una opportunità fondamentale per il recupero sostenibile delle città e degli ambiti storicamente consolidati. Il rating offre l’opportunità di definire benefici ambientali, sociali ed economici che gli interventi di recupero degli edifici esistenti offrono rispetto agli interventi di nuova costruzione, ed i vantaggi che derivano dall’applicazione di un sistema di rating al processo di recupero.
Altro metodo che consente di rendere più agile la diagnosi e la progettazione di interventi di riqualificazione è l’impiego del BIM che, grazie ad un approccio integrato, dà la possibilità di partire dal rilievo considerando le potenziali alternative di intervento.
L’analisi è stata svolta con l’ausilio dei principali sistemi di rating presenti nel panorama internazionale, applicati ai recuperi edilizi e dei parametri, i quali tengono conto e valorizzano gli aspetti specifici di questo tipo di intervento.
I casi studio individuati constano:
- Recupero di un edificio storico;
- Ripristino di un edificio abbandonato;
- Rinnovo di un edificio esistente.
L’utilizzo dei protocolli per gli edifici storici ed esistenti e l’implementazione del metodo del LCA per i materiali impiegati, è risultato l’approccio metodico corretto che consente di valutare quando un intervento necessita di una demolizione e ricostruzione ovvero un adeguamento e una riqualificazione dell’edificio esistente.