Istanza per il permesso di ricerca di fluidi geotermici finalizzato alla sperimentazione dell’impianto pilota denominato “CASA DEL CORTO”, studio preliminare di fattibilità

Autore: dott. ing. Simone Dotti
Tutor: prof. ing. Alberto Franchi
Azienda: CALYPSO ENGINEERING S.p.A.
Master: Project Management delle Opere Strutturali e Infrastrutturali a.a. 2013/2014

Lo scopo del lavoro di tesi è stato quello di produrre uno studio di fattibilità preliminare, allo scopo di valutare la convenienza o meno di realizzare un impianto geotermico di produzione di energia, che introduca soluzioni tecniche innovative e riduca gli impatti ambientali. Tre aspetti principali sono stati investigati dal punto di vista probabilistico (impiegando simulazioni Monte Carlo): 1) la presenza delle risorse geotermiche a disposizione (area, volume, geologia, geochimica, temperature, proprietà dei fluidi, ecc.) su un periodo di tempo di 20-30 anni; 2) un’analisi economica per definire il ROI (return on investment) atteso; 3) una valutazione delle tempistiche necessarie per realizzare l’impianto e per iniziare la produzione d’energia.
Le caratteristiche dell’impianto sono riassunte nella tabella seguente:q23
La potenza autorizzata è pari a 5 MWe.
Le conclusioni del lavoro di tesi sono le seguenti:
– Il progetto per risultare interessante ad un investitore non può prescindere (con le attuali ipotesi e stime) da un supporto alla tariffa dell’energia elettrica. La causa di questo è da ricercare principalmente in questi tre fattori:
a) Contenuto entalpico limitato della risorsa: trattandosi di una sorgente a non elevata temperatura assistiamo a rendimenti di ciclo bassi e quindi elevate portate in gioco al fine di consentire il raggiungimento del target di potenza;
b) Taglia dell’impianto: per impianti di questo tipo la targa dell’impianto limitata a 5 MWe può risultare un limite, poiché non è possibile sfruttare alcun effetto scala e l’incidenza del campo pozzi assume un peso tale da rendere già non più economicamente conveniente sfruttare la risorsa anche in caso di un solo pozzo non produttivo;
c) Re iniezione del fluido geotermico: incrementa l’investimento iniziale e aumenta i rischi connessi alle attività di perforazione, soprattutto perché prelevando fluido geotermico che è liquido non si hanno vantaggi con riduzione delle portate volumetriche e riduzione del numero di pozzi di re iniezione. E’ tuttavia indubbio il vantaggio ambientale e sulla sostenibilità della risorsa, che assai più realisticamente manterrà le proprie caratteristiche (temperatura, pressione e portata) per tutta la durata della coltivazione.
– Il modello evidenzia come oltre ad incertezze sui costi, influiscono molto sui risultati le incertezze inerenti la risorsa geotermica.
– Risulta indispensabile trovare meccanismi di mitigazione o di condivisione del rischio, caso contrario iniziative di questo tipo potranno essere realizzate solo da Società con particolari profili di gestione del rischio (per es. elevato portafoglio progetti nel campo geotermico).