Il ciclo di vita dell’opera: dal modello informativo virtuale a quello reale

AUTHOR: Elisa Zazzera

TUTORS: Ing. Alessandro Zichi, Ing. Alfredo Falaschi

INTERNSHIP: Italferr – Gruppo ferrovie dello stato

MASTER: Master in “Gestione energetica di strutture e infrastrutture” a.a 2018/19

E’ risaputo che i costi negli edifici sono da imputarsi maggiormente alla parte gestionale anziché alla parte di realizzazione. D’altra parte gli errori di progettazione, secondo McKinsey & Company, società internazionale di consulenza manageriale la costruzione di grandi infrastrutture superano le spese previste a budget fino a l’80%. Il problema maggiore si riscuote nella progettazione degli impianti e quanto necessita per la progettazione energetica ed ambientale.

Questo perché più della metà delle attività consiste in correzioni e rielaborazione, dimezzando la produttività rispetto ad altri settori. Ad oggi, la digitalizzazione e la creazione di   modelli condivisi e multidisciplinari, portano a risolvere tali problemi costituendo l’evoluzione obbligata e naturale dei metodi di rappresentazione e simulazione come unico, contenitore delle informazioni dell’opera.

Tali modelli vivono parallelamente a l’edificio divenendo quindi dei gemelli digitali a tutti gli effetti. I modelli inglobano le informazioni di quanto è stato realizzato e le informazioni sia sulle manutenzioni che le informazioni inerenti la reale occupazione degli edifici stessi e il loro consumo. A questo punto nasce il problema di implementare i flussi di processo coerenti con la necessità dell’utilizzatore finale e definire a l’interno dello staff di progettazione uno standard condiviso. A tal fine si trae ispirazione dal quadro delle norme tecniche e dalle BIM guides internazionalmente validato. Il problema che si aggiunge è dato dalle caratteristiche degli oggetti BIM che devono essere riconosciuti sia dai software di modellazione quanto quelli destinati alla gestione e manutenzione. Ad oggi si può creare tutto ciò grazie ad un grande investimento da parte di tutte le parti e del Committente in fondo quale l’unico soggetto che ne troverebbe una reale utilità. Il lavoro descrive un caso studio in cui l’obiettivo fissato è stato quello di creare una procedura che consentisse di creare dei modelli interdisciplinari finalizzati all’utilizzo degli strumenti di gestione e supervisione. Ad oggi viviamo anche nel mondo della progettazione energetica ed ambientale un momento di passaggio tra quanto realmente è utile e quanto è superfluo o ridondante, ma il futuro è l’impiego del BIM per la diagnosi, progettazione e realizzazione degli edifici nonché la gestione.

Esempi di utilizzo della realtà aumentata in cantiere e durante la fase di manutenzione

Esempi di utilizzo della realtà aumentata in cantiere e durante la fase di manutenzione