Analisi di vulnerabilità sismica di una centrale telefonica

Autore: Baggia Alessandro

Relatore: Alberto Franchi

Azienda: Iteco Italian Engineering

Master: Progettazione sismica delle strutture per costruzioni sostenibili a.a. 2016-2017

 

Con il Decreto n.3685 del 21 Ottobre 2003 la Protezione Civile ha indicato, tra gli edifici strategici, le Centrali Telefoniche la cui funzionalità, durante un evento sismico, deve essere garantita anche per gestire eventuali emergenze.

In Italia, alcuni complessi di edifici adibiti a Centrale telefonica sono ubicati in zone classificate sismiche solo di recente, come ad esempio la Centrale Telecom di Milano, sita nel Comune di Milano inquadrato in zona sismica 3 solo dal 2015 (precedentemente, il Comune era classificato in zona 4).

Inoltre, la progettazione e l’esecuzione degli edifici in c.a. caratterizzanti suddetta Centrale furono svolte intorno alla metà degli anni ’70, pertanto in assenza di una specifica norma sismica contenente le disposizioni prestazionali (Stati Limite) e prescrittive (specie nei riguardi delle armature trasversali e del loro posizionamento negli elementi sismo-resistenti) contenute nelle attuali Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC 2008).

Per l’adeguamento sismico di tali edifici in c.a. della Centrale è stato necessario condurre un’analisi di vulnerabilità per la quale sono stati eseguiti, sia un accurato rilievo delle strutture (per confermare quanto presente negli originali elaborati grafici di progetto), sia una esaustiva campagna di prove distruttive e non distruttive sui materiali, giungendo così ad un idoneo Livello di Conoscenza (come indicato nella circolare esplicativa n.617/2009).

Sulla basa delle informazioni ottenute dal rilievo e dalla campagna di prove è stato implementato un modello ad elementi finiti della configurazione “as built” ed applicato il sisma di norma attraverso lo spettro di sito, individuando così gli elementi strutturali che non soddisfacevano positivamente le verifiche di sicurezza secondo NTC 2008.

Solo in questo modo, identificando i punti di maggiore criticità strutturale, è stato possibile scegliere le più idonee tipologie di intervento per adeguare le strutture a telaio le quali, tra l’altro, mostravano “non regolarità” sia in altezza che in pianta.

Le analisi strutturali riguardanti la configurazione iniziale (“as built”) e quella di adeguamento sono state svolte attraverso una “response spectrum analysis”, individuando i valori delle frequenze dei primi 50 modi di vibrare (con le relative deformate modali) raggiungendo una percentuale di massa eccitata, nelle due direzioni principali, maggiore dell’85%, come richiesto dalle NTC 2008.